Nel mondo di oggi, con un ritmo di vita sempre più vorticoso, è difficile selezionare un campo professionale che garantisca stabilità e soddisfazioni. Ma proprio perché l’universo del lavoro si fa ogni giorno più iperconnesso, sono molti i nuovi spiragli che si aprono per i lavoratori del futuro.
Ecco che quindi una nuova tendenza si affaccia nel mercato del lavoro, contraddistinta da spiccata operatività e al tempo stesso da alte responsabilità. Stiamo parlando di lavori nel campo della meccatronica. Questi sono ruoli che nascono dall’intreccio di almeno tre figure professionali: il tecnico informatico, il tecnico per l’automazione industriale e il tecnico elettronico.
Pur trattandosi di una professione in evidente ascesa, non a tutti può essere chiaro chi sia un professionista di meccatronica: cos’è e di cosa si occupa? Il tecnico meccatronico, o in generale chi ha seguito corsi di meccatronica, lavora innanzitutto per pensare e progettare sistemi di controllo automatico. Operazioni da compiere ricorrendo a strumenti di lavoro che spaziano da software di sviluppo a centraline elettroniche, per migliorare il sistema e compiere verifiche in tempo reale.
Usando come riferimenti discipline più tradizionali, potremmo dire che la meccatronica si occupa delle influenze dell’informatica nella meccanica. Questo significa lavorare con le applicazioni robotizzate che consentono applicazioni nella meccanica classica, ad esempio nelle linee di produzione in automotive.
Le grandi aziende, a livello globale, sono sempre più interessate allo sviluppo di servizi che ruotano intorno all’ambito della meccatronica. Il ventaglio è davvero ampio: settori come quello manifatturiero, automobilistico, spaziale, ma anche organismi che fanno ricerca ad alto livello oltre che aziende specializzate in robotica.
Meccatronica e Industria 4.0.: quali rapporti esistono?
Parlando di robotica, è stato proprio questo settore a conoscere negli ultimi anni una fase di piena crescita. Questa è stata favorita dalle implicazioni legate all’avvento e allo sviluppo dell’industria 4.0, scenario in cui le macchine condivideranno sempre più mansioni nei reparti aziendali. Tenendo sempre in riguardo la green economy, che sta operando una svolta epocale su più livelli e che coinvolge in prima linea anche l’industria.
La fabbrica intelligente, obiettivo produttivo della quarta rivoluzione industriale, è progettata su strutture e logistiche modulari, che permettono di raccogliere un’enorme quantità di dati riguardo alla produzione. Grazie a questi dati è possibile non solo prendere decisioni più oculate in ottica di ottimizzazione, ma anche dar vita a una nuova interfaccia tra utente e macchina.
Grazie all’applicazione pratica dei principi della meccatronica, è possibile fornire gli strumenti per automatizzare tutte le fasi del processo produttivo. In questo scenario macchine e linee saranno completamente automatiche, dal progetto fino alla realizzazione.
Anche nel nostro paese gli sviluppi dell’industria 4.0 sono molto incentrati sugli investimenti tecnologici, ma è sempre necessario tenere presente che le risorse umane rivestono un ruolo fondamentale. Per alimentare la rivoluzione 4.0, infatti, servono tecnici specializzati, professionisti formati ad hoc, magari con un corso su Industria 4.0. Queste figure devono essere abituate a pensare “in digitale” per raccogliere le sfide di un futuro in cui l’industria sarà sempre più automatizzata.
Gli sbocchi professionali dopo un corso di meccatronica
opo aver delineato il profilo di un professionista meccatronico (cosa fa, che rapporti ha con il mondo del lavoro di oggi, eccetera), è tempo di rispondere ad altri dubbi sulla meccatronica: sbocchi lavorativi e settori in cui viene applicata.
L’automazione è sempre più centrale in moltissimi settori produttivi. Per progettare e mantenere efficienti impianti automatizzati occorrono competenze specifiche, che si possono conseguire con un diploma in meccatronica.
Il tecnico meccatronico unisce competenze di area meccanica, elettrica e automazione, risultando una figura preziosa in diversi ambiti di applicazione. Grazie a una formazione polivalente, è in grado di inserirsi nelle operazioni di assemblaggio, cablaggio elettrico e collaudo. Allo stesso tempo, può occuparsi della progettazione di parti meccaniche e quadri elettrici per il controllo di macchine automatizzate.
Gli sbocchi professionali dopo aver frequentato il corso di un Istituto tecnico in meccatronica possono essere quindi:
- Tecnico di assemblaggio meccanico / elettrico
- Tecnico di installazione impianti automatizzati
- Tecnico trasfertista
- Tecnico di collaudo e controllo di sistemi automatizzati
- Tecnico di manutenzione in ambito automazione
- Progettista / disegnatore ufficio tecnico
Inoltre, se il corso scelto è finalizzato a rilasciare un diploma meccatronico con focus specifico sull’Industria 4.0, le strade sono ancora più ampie:
- Programmatore della produzione
- Tecnico delle lavorazioni industriali
- Tecnico di industrializzazione
- Tecnico di controllo della produzione
- Tecnico della qualità e del miglioramento continuo
- Tecnico di controllo metrologico e di prodotto
- Tecnico area prototipazione
- Progettista / disegnatore
ITS per la meccatronica: quali corsi scegliere
Dopo aver visto le potenzialità che una carriera in questo campo promette, potrebbe nascere la domanda in chi desidera diventare un tecnico meccatronico: i requisiti quali sono? Per inserirsi in questo settore, si dovranno avere conoscenze solide in area meccanica, elettrica e automazione.
A livello operativo, si dovrà essere in grado di gestire sistemi meccatronici già esistenti negli impianti industriali e di programmare la loro manutenzione produttiva. In seguito si metteranno in pratica le proprie abilità per progettare nuovi sistemi meccatronici, creati ad hoc per le necessità del cliente, realizzarli e installarli correttamente.
Questi requisiti tecnico professionali vengono posti al centro dei percorsi formativi degli ITS. Moltissimi Istituti Tecnologici Superiori hanno inserito nella propria offerta diversi corsi di meccatronica rivolti a chi è in possesso di un diploma di istruzione secondaria.
È il caso di ITS MAKER, che propone un’intera Area formativa concentrata su Automazione e meccatronica. L’offerta spazia dal corso di Automazione e meccatronica con sede a Rimini, al corso di Sistemi meccatronici a Reggio Emilia o quello per diventare Tecnico superiore per la gestione di processi e impianti ceramici a Sassuolo (MO).
Inoltre, per chi vuole guardare all’industria di domani, alla rivoluzione digitale dei processi produttivi, e acquisire i requisiti da responsabile tecnico in meccatronica, ITS MAKER ha creato un’altra Area formativa. Si tratta dell’Area Digital Industry 4.0, che offre corsi biennali post-diploma specializzati in Industria Digitale 4.0. Con tre corsi che si articolano tra Bologna, Reggio Emilia e Forlì, l’offerta formativa mira a formare le figure professionali più richieste dalle aziende in diversi settori.
All’interno del percorso formativo offerto da un ITS, tutti i progetti formativi e le attività didattiche sono improntati a lavori di progetto, simulazioni, attività di laboratorio. L’obiettivo è quello di formare la figura di Tecnico Superiore che risponde alle effettive esigenze del sistema produttivo di oggi, che richiede alte componenti digitali e informatiche.
Carriera e stipendio di un tecnico meccatronico
Infine, una nota di carattere rilevante per un ragazzo o una ragazza che si appresta a prendere decisioni importanti per il proprio futuro. Abbiamo visto che la formazione offerta dagli ITS è altamente specializzata, tarata sulle richieste reali del mercato del lavoro.
Per questo, e grazie ai legami della Fondazione ITS MAKER con importanti realtà in Emilia-Romagna, una volta ottenuto il diploma di Tecnico superiore, sono accessibili da subito posizioni stabili, soddisfacenti e ben pagate.
Lo dimostrano gli esiti di carriera che abbiamo recentemente analizzato a partire dalle situazioni lavorative e retributive di ex allievi a 3 anni dal diploma. Ben il 95% risulta occupato: due terzi con un contratto a tempo indeterminato e il 50% con uno stipendio netto mensile compreso tra 1.500 € e 2.000 €.
Ma vediamo più nello specifico alcune posizioni a cui può accedere un tecnico meccatronico e i relativi livello contributivi medi.
Un tecnico di assemblaggio meccanico o elettrico esegue le procedure di manutenzione ordinaria e straordinaria su diversi tipi di macchinari o impianti (ad esempio, di produzione o confezionamento). Questa figura deve conoscere diverse metodologie manutentive, nonché le disposizioni in materia di sicurezza da rispettare, e deve saper leggere i disegni tecnici. Lo stipendio base medio di un tecnico di assemblaggio si aggira intorno a 1.570 €/mese.
Un manutentore elettronico, invece, si occupa della manutenzione ordinaria o straordinaria e della risoluzione di guasti su impianti produttivi e macchinari. Possono intervenire inoltre su problematiche software o hardware, avendo conoscenze approfondite di elettrotecnica e automazione. Lo stipendio netto medio di un manutentore elettronico può essere di 31.144 €/anno.
Dalla posizione di manutentore, dopo aver accumulato esperienza per almeno un anno, si può raggiungere il ruolo di responsabile di manutenzione. Una figura che monitora più operazioni insieme, controllando non solo attività di meccatronica operative, ma pianificando strategie a medio e lungo termine. Con l’aumento delle responsabilità, cresce anche il compenso, raggiungendo una media di 40.658 € netti annui.