Vuoi sviluppare e progettare software per macchinari e impianti industriali?

Scopri la figura del programmatore PLC (Programmable Logic Controller), cosa fa, quanto guadagna e come diventarlo.

Che cosa fa il Programmatore PLC e perché è sempre più importante per l’industria italiana?

Il Programmatore PLC è una figura sempre più strategica e ricercata all’interno del mondo del lavoro italiano: in un’economia in cui l’automazione industriale ha assunto sempre più rilevanza e molti passaggi del processo produttivo dipendono da macchine anziché esseri umani, saper sviluppare, progettare e collaudare software applicativi per macchinari industriali e impianti automatizzati è di vitale importanza all’interno di molte aziende. 

Ma nello specifico, che cos’è un Programmatore PLC?

PLC significa appunto “Programmable Logic Controller”, dove per “controllore” intendiamo un computer capace di interfacciarsi con uno specifico impianto elettrico: ecco svelato come funziona il PLC e perché tale programmazione è utilizzata soprattutto nei settori industriali, dove è necessario automatizzare i processi.

Lavorare come Programmatore PLC: ok, ma in quale settore?

Abbiamo visto come i PLC, di solito, vengono impiegati principalmente nei processi industriali, in particolare in quelli che richiedono poco spazio, per controllare questi processi o per effettuare differenti attività. 

Stiamo quindi parlando di settori a forte automazione, come il settore automobilistico, quello informatico, la robotica, il settore alimentare, la logistica, il settore elettronico, meccanico, metalmeccanico, siderurgico, chimico, energetico. 

Questa professione può essere svolta sia per l’Azienda di cui si è dipendenti sia come tecnico trasfertista, progettando robot, collaudando impianti, ottimizzando e manutenendo negli anni il funzionamento di questi ultimi.

Quanto guadagna un Programmatore PLC?

Qual è lo stipendio di un Programmatore PLC in Italia?
Il programmatore PLC, come abbiamo scritto nel paragrafo precedente, trova generalmente impiego nelle attività di acquisizione dati, supervisione e controllo digitale dei sistemi automatici e robotici e nell’installazione, configurazione e collaudo interno e presso l’Azienda cliente di linee e sistemi di automazione customizzati: sono competenze altamente specializzate e di cui, chi acquista una data macchina industriale/linea di produzione, non può fare a meno.

Dunque, quanto guadagna un Programmatore PLC? Secondo i principali operatori di settore, un Programmatore PLC in Italia guadagna in media sin da subito 1.700€ netti al mese, ovvero circa 31.800€ lordi all’anno per le posizioni entry level, salendo poi negli anni anche di cifre importanti all’aumentare dell’esperienza maturata sul campo. 

Come diventare Programmatore PLC?

Per diventare Programmatore PLC è fondamentale conoscere sin nei minimi dettagli il software specializzato e tarato sulle specifiche esigenze che ogni azienda possiede, software in genere atto a creare programmi da caricare nella memoria della CPU del PLC. 

Oltre a ciò, ovviamente, è basilare possedere tra le proprie skill anche la conoscenza del disegno tecnico meccanico, elettrico ed elettronico, così come la padronanza dei principali linguaggi di programmazione PLC e degli ambienti di sviluppo PLC più comuni e delle principali architetture software e hardware. 

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